Le nostre 5 ragioni per votare Sì al Referendum (21-25 settembre 2023)
La tua opinione può fare la differenza: dal 21 al 25 settembre partecipa online alla consultazione referendaria per votare e approvare il nuovo Codice Deontologico delle Psicologhe e degli Psicologi italiani.
Approvazione del Nuovo Codice Deontologico delle Psicologhe e degli Psicologi italiani
La revisione del nostro Codice Deontologico non costituisce un punto di arrivo. Nasce da un progetto che vuole essere una base di partenza verso un Codice Deontologico sempre più rispondente ai bisogni di una professione in continua crescita.
Il quesito referendario su cui siamo chiamati ad esprimerci è il seguente:
Approvate voi il Codice Deontologico delle Psicologhe e degli Psicologi italiani, come modificato dalla deliberazione del CNOP n. 14 del 28 aprile 2023?
Per esprimere il proprio voto sarà necessario accedere all’area riservata con SPID o CIE e accedere alla Piattaforma di voto VotarePA per esprimere la propria preferenza.
La votazione avverrà esclusivamente in modalità online.
Le nostre 5 ragioni per approvare la revisione
# 1 – Ogni Codice Deontologico, anche quando ben impostato e funzionante, richiede costante attenzione e continui aggiornamenti. Il Codice Deontologico delle Psicologhe e degli Psicologi vive nella sua applicabilità e cresce in linea con gli sviluppi della professione. 25 anni fa nasceva il nostro codice: in questo periodo diversi avanzamenti scientifici, metodologici e normativi sono intervenuti a rendere la Psicologia la scienza e la professione sanitaria che è. Le revisioni apportate alla nuova versione integrano molti di questi principali cambiamenti e rendono il nuovo Codice Deontologico rispondente agli stessi. Questa revisione, messa al servizio della nostra comunità professionale, ci ricorda che lo spazio per il dialogo, per il confronto, per continue opportunità di perfettibilità è sempre più importante in un mondo sociale, culturale, scientifico e normativo che cambia ma che continua ad aver bisogno di princìpi etici chiari e ben definiti.
Per l’appunto, «l’etica, l’equità e i principi di giustizia non cambiano con il calendario» (parafrasando D. H. Lawrence).
# 2 – Ogni articolato deontologico non può, e non deve, esaurirsi nel dettato normativo-giuridico. Se fosse questo il senso di un Codice Deontologico non ci sarebbe alcuna distinzione tra etica, deontologia e giurisprudenza. Le integrazioni e revisioni apportate al nuovo Codice Deontologico delle Psicologhe e degli Psicologi sono in sintonia con le diverse leggi che ci chiamano direttamente all’appello sia come professione sanitaria sia come professione basata sulla costruzione di una relazione professionale, nella quale il consenso informato è sempre il pilastro imprescindibile del saper essere, saper fare, saper diventare Psicologhe e Psicologi. Se ne evidenzia la sua portata attraverso la differenziazione delle forme di Consenso Informato e delle modalità diversificate di raccolta e documentazione dello stesso. Competenza e responsabilità professionale ci chiamano a riconoscere le diverse declinazioni del consenso informato nei contesti sanitari, scientifici e di ricerca, nei contesti organizzativi e nei contesti scolastici (per fare solo alcuni importanti esempi).
# 3 – Entrando maggiormente nei contenuti della proposta revisionale, è importante enfatizzare che tutto il processo è stato dettato dall’interesse a rendere esplicito l’implicito. Se l’aggancio normativo dell’articolato risulta evidente, il segnale che si vuole a più voci trasmettere è quello di equilibrio tra prospettive (giuridiche, normative, scientifiche, metodologiche) che devono integrarsi per funzionare. L’interesse a voler promuovere l’autodeterminazione delle persone (adulte e minorenni) è fondamentale per una professione che vede tra i suoi princìpi etici rispetto, lealtà, integrità, trasparenza, onestà intellettuale, competenza e responsabilità. 17 articoli sono stati modificati significativamente; 6 articoli sono stati modificati su alcuni importanti dettagli. TUTTI gli articoli sono stati rivisti nello stile e completati da una titolazione per rendere più semplice la loro consultazione e il richiamo tematico degli stessi.
# 4 – La revisione stilistica è una revisione che comunica apertura e riconoscimento delle differenze individuali: un ancoraggio forte all’art. 3 della Costituzione. Questa comunicazione non deve essere pensata solo come comunicazione interna alla comunità professionale (che è già sensibile rispetto all’utilizzo di un linguaggio di genere), ma soprattutto come comunicazione all’esterno. Rassicurare le persone (cittadine e cittadini, clienti, pazienti) che la Psicologia si muove nel rispetto dei tempi e accoglie le realtà e i bisogni delle persone è promotivo di cambiamenti culturali. I cambiamenti culturali devono essere non solo espressi, ma anche incoraggiati: se così non fosse non si potrebbe parlare di Psicologia. Basti, forse, semplicemente ricordare che il linguaggio ci ricorda, come suggeriva Ludwig Wittgenstein, che «in una gocciolina di grammatica è racchiuso talvolta un intero trattato di filosofia e, nel nostro caso, di psicologia interpersonale».
# 5 – Il Codice Deontologico richiama l’attenzione di ognuno di noi sul fatto che nessuna revisione è definitiva e mai potrà essere esaustiva. Questa revisione, «sufficientemente buona», ci aiuta a riposizionarci sull’importanza non di ricordarsi l’esistenza dei precetti perché ci sono delle sanzioni come conseguenza della loro violazione, ma di ricordarsi che l’essenza dell’essere Psicologhe e Psicologi risiede nel saper pensare e nel saper agire in modo eticamente corretto. Ciò avviene non perché si è rispettata una norma, ma perché l’alternativa alla stessa non sarebbe né contemplabile né possibile all’interno del codice etico che ognuno di noi ha fatto proprio.
Il Presidente – Giancarlo MARENCO. La Vicepresidente – Georgia ZARA. Il Segretario – Riccardo BERNARDINI. Il Tesoriere – Andrea LAZZARA.