Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne
Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne
International Day for the Elimination of Violence against Women
Journée internationale pour l’élimination de la violence à l’égard des femmes
Día Internacional de la Eliminación de la Violencia contra la Mujer
Internationaler Tag für die Beseitigung der Gewalt gegen Frauen
[…]
25 Novembre (e non solo …)
L’Ordine degli Psicologi del Piemonte vuole ricordare come e quanto la nostra comunità professionale sia sensibile, attenta e attiva nell’intervenire per informare, riconoscere, comprendere, combattere, prevenire la violenza sulle donne sempre e comunque, senza alcun se o ma che possa alimentare dubbi e scoraggiare la «persona offesa» dal chiedere aiuto e dall’essere tutelata …
Torso di donna accovacciata
(1884–1885) – Camille Claudel.
Esserci significa lavorare insieme perché la Psicologia possa continuare a rappresentare quella forza scientifica e quello strumento professionale che permette alle donne di non sentirsi più sole …
«Hai promesso di prenderti cura di me e di non voltarmi le spalle …»
Camille Claudel
Il Presidente Giancarlo MARENCO, La Vicepresidente Georgia ZARA, Il Segretario Riccardo BERNARDINI, Il Tesoriere Andrea LAZZARA
Leggi tuttoL’Ordine degli Psicologi di Torino inaugura la nuova “Casa della Psicologia”
L’Ordine degli Psicologi di Torino apre la nuova sede nel cuore della città, un evento ricco di emozione e significato per l’intera comunità professionale.
La struttura, chiamata “Casa della Psicologia”, va oltre la semplice funzione di ufficio: rappresenta un vero e proprio punto di riferimento per le psicologhe e gli psicologi torinesi, con spazi flessibili e accoglienti progettati per rispondere alle molteplici esigenze della professione.
L’inaugurazione ha visto la presenza di numerosi colleghi e figure istituzionali, a dimostrazione dell’importanza di questo traguardo per la psicologia torinese.
La “Casa della Psicologia” è stata ideata per promuovere l’incontro, il dialogo e lo sviluppo professionale. Gli spazi includono aree per presentazioni di libri, postazioni di coworking e luoghi per il lavoro di gruppo, oltre a zone informali per il relax e la riflessione. Ogni elemento è stato pensato per offrire un ambiente stimolante e funzionale.
Un dettaglio particolarmente interessante è la scelta di creare un’atmosfera che richiama l’ambiente universitario, con gradoni su cui sedersi e conversare in modo informale. Questa caratteristica dimostra la volontà di promuovere un clima di collaborazione e scambio di idee, rievocando lo spirito di apprendimento e crescita tipico dell’università.
La “Casa della Psicologia” è quindi uno spazio innovativo e dinamico, capace di rispondere alle sfide di una professione in costante evoluzione, dove la comunità professionale può incontrarsi, crescere e contribuire a costruire il futuro della psicologia a Torino.
Il video dell’inaugurazione.
OPP ritorna al Festival Torino Spiritualità con i Fail Café
L’appuntamento è fissato per sabato 28 settembre 2024 alle ore 18-19.30 presso il Circolo dei lettori e in replica domenica 29 settembre.
Introduce Giancarlo Marenco, presidente Ordine Psicologi Piemonte e conducono Andrea Lazzara e Omar Fassio, psicologi.
Psychology in a Click. Partecipa anche tu
Aderisci alla prossima iniziativa culturale promossa dal nostro Ordine regionale, denominata Psychology in a Click.
Nell’ambito delle attività che stiamo progettando in occasione dell’inaugurazione della Casa delle Psicologhe e degli Psicologi del Piemonte, in autunno, avremmo intenzione di allestire una esposizione fotografica che rappresenti gli spazi, i luoghi e gli ambienti di lavoro delle Colleghe e dei Colleghi nella nostra Regione. Al di là dell’essere mero contenitore, il nostro spazio di lavoro – superfluo dirlo – risulta rappresentativo del proprio modo di intendere la Professione, così come della cultura e della tradizione che la fondano e le modalità di lavoro con le persone che richiedono il nostro intervento.
Vorremmo pertanto proporTi di inviarci una fotografia del Tuo studio o spazio professionale, eventualmente accompagnata da una breve frase, un pensiero o una citazione, di massimo 160 caratteri (spazi inclusi), che lo rappresenti.
La fotografia deve essere:
– scattata orizzontalmente, non verticalmente;
– in alta risoluzione (almeno un megabyte);
– senza persone né te stessa/o nello studio;
– senza elementi testuali o visivi che possano ricondurre all’identità della/del Professionista (la fotografia deve preservare il Tuo anonimato);
– ad ampio raggio, proponendo una visuale complessiva dello studio, oppure di uno o più particolari specifici che Tu ritieni caratterizzanti.
Ti chiederemmo inoltre di specificare, al momento dell’invio, la località e la Provincia dello studio.
Con queste indicazioni, ci sarà possibile armonizzare le fotografie che perverranno e offrire alla nostra Comunità professionale una panoramica, suggestiva e inedita, dei luoghi della cura psicologica in Piemonte.
Ti chiederemmo di inviare l’immagine entro il 1° settembre 2024 all’email segreteria@ordinepsicologi.piemonte.it.
Per una terra più sensibilmente umana e per il nostro pianeta più sensibilmente sostenuto. Buona Pasqua da OPP
Gentili Colleghe e Colleghi,
invitiamo tutta la comunità professionale a continuare ad essere una guida di sostegno e di promozione del benessere individuale, relazionale e sociale attraverso quello che ci unisce e che ci distingue: le competenze psicologiche poste al servizio dell’umanità.
Il nostro augurio è quello di contribuire a rendere il mondo un luogo non solo più umano, ma anche più sereno, proprio perché, come diceva Winston Churchill, «il successo non è mai definitivo, il fallimento non è mai fatale; il coraggio di continuare è ciò che conta».
Buona Pasqua,
Il Presidente – Giancarlo MARENCO, La Vicepresidente – Georgia ZARA, Il Segretario – Riccardo BERNARDINI, Il Tesoriere – Andrea LAZZARA
Leggi tuttoGiornata Mondiale della Felicità International Day of Happiness
L’Ordine degli Psicologi del Piemonte nel suo consueto lavorare per tutelare e promuovere il benessere delle persone vuole festeggiare insieme alla comunità professionale questa giornata mondiale dedicata alla felicità. Desidera farlo perché la Psicologia sa, in senso kantiano, che «non si può obbligare qualcuno ad essere felice secondo parametri preconfezionati, in quanto la felicità è spesso racchiusa in un sorriso, svelata in una parola, sospesa in un silenzio, incontrata in uno sguardo».
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Giornata nazionale in ricordo delle vittime del Covid
Rendiamo omaggio alle vittime di Covid-19.
Leggi tutto12 marzo 2024 – Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari
“La rabbia non aiuta ad ottenere una buona cura”
Documento a cura del Gruppo di lavoro inter-Ordini “Benessere degli operatori sanitari e contrasto allo stress lavoro correlato e al burn-out”
“Nessun paese, ospedale o clinica può proteggere i
propri pazienti a meno che non mantenga i propri
operatori sanitari al sicuro” (O.M.S., 2020)
La violenza nei confronti del personale di assistenza e di cura è un fenomeno di rilevanza mondiale per dimensioni, frequenza e gravità che, come segnalato dalle cronache quotidiane, sta continuando a crescere ben oltre le criticità alimentate dalla passata emergenza pandemica, contribuendo in modo significativo al malessere e alla demotivazione degli operatori sanitari e sociali e soprattutto alla loro crescente decisione di abbandonare il lavoro di cura, impoverendo ulteriormente i ranghi già molto ridotti dei professionisti operanti nel SSN. Alla parola “violenza” si tende ad associare una connotazione fisica, quella più rilevante delle aggressioni vere e proprie, ma la violenza psicologica, verbale e comportamentale, fatta di insulti, gesti e minacce, è decisamente più frequente, più subdola e ugualmente devastante.
Numerosi sono i fattori responsabili di atti di violenza diretti contro i professionisti delle cure, nelle strutture sanitarie come sul territorio. Sebbene qualunque operatore sanitario o sociale possa essere vittima di violenza, alcuni sono a rischio più alto in quanto per il loro lavoro si trovano a contatto diretto e spesso prolungato con il paziente, magari da soli, e devono gestire rapporti caratterizzati da una condizione di forte emotività e a volte di perdita di controllo sia da parte del paziente stesso che dei familiari, i quali si trovano spesso in uno stato di vulnerabilità, frustrazione, paura e rabbia, specialmente se sotto l’effetto di sostanze o di qualche disturbo di personalità, ma in qualche misura anche per l’esasperazione causata dalle carenze del sistema sanitario.
I fattori di rischio variano da struttura a struttura, dipendendo dalla tipologia dell’utenza, dai servizi erogati, dalla loro ubicazione e dimensione, dall’adeguatezza degli spazi e dalla durata dell’attesa della prestazione, dalle diverse culture organizzative e dalle dinamiche emotivo-relazionali coinvolte nel processo di cura. Tra i contesti più esposti figurano i servizi d’emergenza-urgenza, quelli della salute mentale e delle dipendenze patologiche, le terapie intensive, ma anche la medicina e la pediatria del territorio e le strutture residenziali per anziani e disabili.
Come dalle raccomandazioni del Ministero della Salute n. 8 del 2007 e da quelle più recenti dell’Osservatorio Nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie, gli episodi di violenza contro operatori sanitari devono essere considerati eventi sentinella, in quanto segnali della presenza nell’ambiente di lavoro di situazioni di rischio o di vulnerabilità che richiedono l’adozione di opportune misure di prevenzione e protezione dei lavoratori e delle lavoratrici.
La prevenzione degli episodi di violenza a danno degli operatori sanitari richiede che l’organizzazione identifichi i fattori di rischio per la sicurezza del personale e ponga in essere le strategie organizzative, strutturali e tecnologiche più opportune, diffonda una politica di tolleranza zero verso atti di violenza nei servizi sanitari, incoraggi il personale a segnalare prontamente gli episodi subiti e a suggerire le misure per ridurre o eliminare i rischi e faciliti il coordinamento con le Forze dell’ordine o altri soggetti che possano fornire un valido supporto per identificare le strategie atte a eliminare o ad attenuare la violenza nei servizi sanitari. Ma solo l’impegno comune di tutti (direzioni aziendali, professionisti e loro rappresentanti, organizzazioni sindacali, rappresentanti dei cittadini, organi di informazione) può migliorare l’approccio al problema e assicurare un ambiente di lavoro sicuro.
È importante che si preveda, accanto a pene adeguate per le aggressioni, anche una formazione degli operatori, obbligatoria e mirata, sulle misure di auto-protezione, sugli aspetti della comunicazione (con particolare riguardo alle tecniche di de-escalation) e della relazione terapeutica nei confronti delle persone assistite.
Un’azione preventiva molto opportuna da parte del “datore di lavoro” sarebbe quella di predisporre del materiale informativo (cartelli, opuscoli) al fine di mitigare la tensione con l’utenza, a cui si potrebbe spiegare che molti dei disagi ai quali vanno incontro non sono imputabili agli operatori ma derivano da criticità organizzative sulle quali per lo più gli operatori non hanno il potere di decidere, come lunghe liste di attesa, visite brevi, luoghi affollati e poco accoglienti, carenza di informazioni.
Fondamentale è anche una più adeguata cultura del rischio, che contrasti il pregiudizio e la rassegnazione diffusi tra gli operatori – soprattutto in contesti come l’emergenza o la salute mentale – secondo cui le aggressioni farebbero parte del loro lavoro, atteggiamento che alimenta il fenomeno delle omesse segnalazioni degli episodi di violenza, attivando un meccanismo di assuefazione tale per cui chi entra in servizio sa già che riceverà un’aggressione, verbale, psicologica o fisica che sia.
Al di là delle necessarie misure preventive di natura sociale, organizzativa e legate all’ambiente fisico di lavoro che occorre adottare all’interno di un contesto aziendale, anche in ottemperanza alle leggi e alle normative vigenti, ogni programma di prevenzione dovrebbe assicurare un opportuno trattamento e sostegno agli operatori vittime di violenza verbale, fisica o emotivo-relazionale e a quelli che possono essere rimasti traumatizzati per aver assistito ad un episodio di violenza. Il personale coinvolto dovrebbe poter ricevere un primo trattamento, che includa una valutazione e un supporto di tipo psicologico, a prescindere dalla severità del caso. Le vittime della violenza sul luogo di lavoro possono presentare, oltre a lesioni fisiche, una varietà di situazioni cliniche tra cui traumi psicologici di breve o lunga durata, timore di rientrare al lavoro, cambiamento nei rapporti con colleghi e familiari, fino al “disimpegno morale” e ai possibili “comportamenti controproduttivi”: distacco, disimpegno, anche azioni che possono produrre errori clinici, danni con ricadute di immagine ed economiche per gli operatori e per le Aziende sanitarie, che altro non sono se non forme disfuzionali di autodifesa dal sentimento di non essere riconosciuti e protetti da parte dell’organizzazione. Pertanto, è necessario assicurare un trattamento appropriato per aiutare le vittime a superare il trauma subito e prevenire lo sviluppo di uno stress post-traumatico.
La tutela degli operatori sanitari dagli atti di violenza e dai loro esiti è un modo per difendere non solo i diritti dei lavoratori, ma anche quelli degli utenti, perché nelle “relazioni di cura” si dà quello che si ha: se sono ansioso dispenso ansia, se sono preoccupato diffondo preoccupazione, se provo rabbia parlo in modo rabbioso, e così via, con una progressione in stile “domino” dove l’ultimo elemento a cadere è l’alleanza di lavoro, senza la quale la cura non funziona più.
Il Gruppo di lavoro inter-Ordini su “Benessere degli operatori sanitari e contrasto allo stress lavoro correlato e al burn-out”
In rappresentanza di
Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Torino
Ordine Assistenti Sociali del Piemonte
Ordine dei Biologi del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Torino
Ordine dei Fisioterapisti del Piemonte e Valle d’Aosta
Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Torino
Ordine della Professione di Ostetrica Interprovinciale di Torino, Asti, Cuneo, Alessandria e Aosta
Ordine delle Professioni infermieristiche di Torino
Ordine degli Psicologi del Piemonte
Ordine TSRM-PSTRP di Torino, Aosta, Alessandria, Asti
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