Forme di Cyberbullismo e le implicazioni psicologiche
Michele Ferraud – Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo Clinico.
Obiettivi formativi: Definire quali sono le forme di cyberbullismo, e delinearne le caratteristiche distintive.
Descrizione: Descrizione e categorizzazione delle forme di Cyberbullismo e quali sono le caratteristiche psicologiche che li accomunano o che li distinguono.
Leggi tuttoInquadramento psicologico del bullismo e cyberbullismo
Docente: Sonia Bertinat – Psicologa Psicoterapeuta, si occupa da anni di tematiche legate all’influenza delle tecnologie nella vita delle persone e dei bambini e adolescenti in particolare. Formatrice sui temi legati al bullismo, cyberbullismo, tematiche di genere e sulle identità sessuali, educazione affettiva e digitale.
Obiettivi formativi: Offrire ai partecipanti una analisi psicologica del fenomeno che prenda in considerazione le differenze e somiglianze tra bullismo e cyberbullismo e i “profili” psicologici degli attori di questi fenomeni: persecutori, vittime, spettatori.
Descrizione: Il webinar a partire dal confronto tra bullismo e cyberbullismo ne evidenzierà gli aspetti psicologici in comune e quelli che li differenziano. Definizioni bullismo e cyberbullismo.
Leggi tuttoBullismo e cyberbullismo, definizione, aspetti giuridici: impatto e regolamentazione
Docente Mauro Alovisio, avvocato specializzato nel diritto delle nuove tecnologie e privacy, formatore, lavora presso lo Staff Legale e Avvocatura dell’Ateneo di Torino, è fellow del Centro di ricerca su internet Nexa del Politecnico di Torino, Presidente del Centro studi di Informatica Giuridica di Ivrea Torino (www.csigivreatorino.it), è autore di molteplici pubblicazioni in materia di privacy e cyberbullismo.
Obiettivi formativi: illustrare la definizione e l’evoluzione del bullismo e cyberbullismo e i tentativi di regolamentazione, le responsabilità e gli impatti giuridici.
Descrizione: il webseminar illustra gli elementi costitutivi del bullismo e cyberbullismo, gli effetti e gli strumenti giuridici di prevenzione e contrasto ed il nuovo disegno di legge in materia
Leggi tuttoIl nuovo Jobs Act degli autonomi- La deducibilità al 100% dei costi per la formazione dei professionisti
In data 10 maggio 2017 è stata approvata la nuova legge a tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale, meglio conosciuto dagli addetti ai lavori con il nome di “Jobs Act degli autonomi”.
Il nuovo provvedimento legislativo, che in qualche modo dovrebbe portare a compimento la riforma del lavoro iniziata nell’anno 2014 con l’emanazione della legge delega 183/2014 chiamata “Jobs act”, introduce una serie di tutele a favore dei lavoratori autonomi che esercitano la loro attività senza alcun vincolo di subordinazione ed apporta alcune modifiche alla disciplina tributaria dei corsi di formazione sostenuti dai professionisti.
Una prima parte della norma introduce alcune tutele volte a porre un freno ai ritardi nei pagamenti delle fatture dei lavoratori autonomi, estendendo anche ai professionisti la disciplina sui pagamenti nelle transazioni commerciali tra imprese.
In particolare, la norma, inizialmente emanata per disciplinare i rapporti tra imprese, verrà estesa anche alle transazioni commerciali tra:
1. Professionisti ed imprese;
2. Professionisti e amministrazioni pubbliche;
3. Professionisti.
In caso di ritardo nei pagamenti, il professionista creditore ha diritto alla corresponsione degli interessi moratori sull’importo dovuto e tali interessi decorreranno, senza che sia necessaria la costituzione in mora, dal giorno successivo alla scadenza del termine per il pagamento.
In riferimento al termine di pagamento, se le parti non lo concordano espressamente, questo non può superare i 30 giorni che decorrono:
– dalla data di ricevimento da parte del debitore della fattura o della proposta di parcella;
– dalla data di ricevimento della prestazione se è successiva al ricevimento della fattura.
Sono comunque ritenute abusive le clausole che concordano termini per il pagamento delle parcelle superiori a 60 giorni dalla consegna delle fatture ai committenti.
Analogamente, verrà considerato abusivo il rifiuto del committente di formalizzare per iscritto il contratto. L’abusività comporterà la nullità della clausola e il diritto del lavoratore ad ottenere il risarcimento dei danni subiti.
Una seconda parte della norma prevede che gravidanza, malattia ed infortunio dei lavoratori autonomi, che prestano la loro attività in via continuativa a favore di un singolo committente, non comporta l’estinzione del rapporto se la conseguente astensione dal lavoro non supera il periodo di 150 giorni.
Sul piano fiscale il “Jobs Act degli autonomi” introduce alcune novità in materia di deducibilità delle spese di formazione sostenute dai professionisti.
In particolare, è stata interamente riformulata la disciplina fiscale di tali spese prevedendone la loro integrale deducibilità entro il limite annuo di Euro 10.000.
In base alla precedente disciplina, vigente fino al 2016, le spese di partecipazione a convegni, congressi e simili o a corsi di aggiornamento professionale, incluse quelle di viaggio e soggiorno, erano deducibili nella misura pari al 50 per cento del loro ammontare. L’Agenzia delle Entrate aveva poi fornito un’interpretazione restrittiva della norma affermando la deducibilità ridotta anche con riferimento alle spese sostenute per la partecipazione alla formazione obbligatoria da parte degli iscritti ad albi professionali.
La modifica apportata dalla nuova legge appena approvata stabilisce che le spese per l’iscrizione a master ed a corsi di formazione o di aggiornamento professionale, nonché le spese di iscrizione a convegni e congressi, sono integralmente deducibili entro il limite annuo di Euro 10.000. Tra le spese deducibili al 100% vengono anche ricondotti i costi di viaggio e soggiorno sostenuti per la partecipazione ai predetti corsi di formazione.
Si precisa che anche le spese di vitto ed alloggio sostenute in occasione di corsi di formazione e convegni concorrono alla formazione del plafond massimo deducibile annualmente di Euro 10.000.
Occorre sottolineare che, nel riformulare i criteri di deducibilità delle spese di formazione dei professionisti, il c.d. “Jobs Act degli autonomi” non ha precisato alcuni aspetti che meritavano un maggior approfondimento normativo.
In particolare non è chiaro se, in caso di studi associati ed associazioni professionali, il limite di Euro 10.000 di costi sostenuti per la formazione debba intendersi riferito ad ogni singolo professionista persona fisica socia dell’associazione professionale, o debba essere riferito direttamente all’Associazione professionale.
Qualora si adottasse la prima tesi, in caso di associazione professionale costituita da tre professionisti, il limite massimo di spese di formazione deducibili in capo all’associazione salirebbe ad Euro 30.000 (3 x 10.000).
Qualora invece si adottasse la seconda tesi, sempre in caso di associazione professionale costituita da tre professionisti, il limite massimo di spese di formazione deducibili in capo all’associazione sarebbe di soli Euro 10.000.
Si è in attesa di un futuro chiarimento in merito.
Psicoterapie Asiatiche e Occidentali a confronto
Docente: Alberto Rossitto – Psicologo Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale.
Obiettivi formativi: Comprendere il paradigma culturale alla base delle psicoterapie asiatiche.
Descrizione: Il webinar indaga sui punti di contatto e sulle divergenze concettuali e metodologiche di questi due approcci.
Leggi tuttoPromozione della salute e prevenzione nel contesto scolastico
Paola Conterio è psicologa psicoterapeuta ad orientamento adleriano, lavora in contesti clinici privati, effettua consulenze presso istituti scolastici della scuola primaria, e si occupa di formazione in arteterapia. Ha maturato esperienza nel campo dell’educazione e della promozione alla salute presso l’ASL TO1.
Serena Vadrucci è psicologa psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale, si occupa del coordinamento regionale e nazionale del progetto di prevenzione delle dipendenze Unplugged presso il Dipartimento di Prevenzione dell’Asl TO1. Ha esperienza di formazione degli adulti.
Obiettivi:
Supportare i colleghi nell’individuazione dei criteri di buona pratica specifici per alcune aree tematiche. Informare i colleghi sugli aspetti organizzativi e sulle cornici istituzionali utili per la presentazione e realizzazione di un progetto nel sistema scuola.
Descrizione:
Il seminario conclude il ciclo di tre incontri dedicati all’efficacia nella promozione della salute e nella prevenzione in ambito scolastico. L’incontro inizierà con la presentazione dei criteri di buona pratica, tratti dalla letteratura scientifica, a cui fare riferimento per progettare un intervento su specifiche aree tematiche, tra cui alimentazione, attività fisica e tabacco/alcol/sostanze psicoattive. L’incontro
proseguirà con la presentazione degli accordi regionali che regolano le relazioni tra scuola e sistema sanitario (Gruppo Tecnico Regionale Scuola Salute; Protocollo d’Intesa Regione Piemonte e USR per il Piemonte per
la promozione della salute; Rete Scuole che promuovono la salute; Piano Regionale della Prevenzione) con l’obiettivo di aiutare i colleghi a collocare le proprie proposte nel quadro delle politiche educative e sanitarie. L’incontro si concluderà con una serie di indicazioni pratiche sugli aspetti organizzativi di un intervento scolastico.
Estensione del meccanismo dello split payment ai professionisti
Lo scorso 11 aprile il Consiglio dei Ministri ha varato la Manovra Correttiva dei conti pubblici, introducendo rilevanti novità di carattere fiscale.
Una delle previsioni sicuramente più importanti contenuta nel decreto legge riguarda l’estensione dello speciale meccanismo Iva denominato “split payment”.
Tale meccanismo prevede che, in deroga all’ordinario sistema di riscossione e liquidazione periodica dell’Iva da parte dei fornitori, l’Iva contenuta in fattura sia versata all’Erario direttamente dal committente (cliente).
In sostanza il committente (cliente), quando riceve la fattura da parte del fornitore, effettua due distinti pagamenti:
1. Il primo al fornitore, per il solo imponibile risultante dalla fattura;
2. Il secondo all’Erario, per l’Iva indicata in fattura.
Questo speciale meccanismo non incide in nessun modo sulla modalità di fatturazione, siccome la fattura viene emessa secondo le regole tradizionali applicando la relativa Iva in fattura. Ciò che cambia è la modalità di versamento dell’Iva esposta in fattura, la quale non è più riscossa dal fornitore e poi da quest’ultimo versata all’Erario, ma è il cliente stesso che provvede direttamente a versarla all’Erario.
Lo split payment, disciplinato dall’art. 17-ter del Testo Unico Iva, è stato inizialmente introdotto nel nostro ordinamento dalla legge di stabilità 2015 e fino ad oggi ha trovato applicazione per tutte le forniture effettuate nei confronti dello Stato, degli enti pubblici territoriali, delle camere di commercio, degli istituti universitari, delle aziende sanitarie locali, degli enti ospedalieri, degli enti pubblici di ricovero e cura a carattere scientifico, degli enti pubblici di assistenza e beneficienza e di quelli di previdenza.
Le novità introdotte dalla manovra correttiva riguardano sia l’ampliamento dei soggetti obbligati a trattenere l’Iva sulle fatture dei fornitori ed a versarla direttamente all’Erario, sia l’estensione di tale meccanismo alle fatture emesse dai professionisti, che fino ad oggi risultavano esclusi.
Con riferimento alla prima novità, il decreto prevede che siano tenuti ad applicare il regime dello split payment, oltre ai soggetti già obbligati sulla base della legge di stabilità 2015, anche tutte le amministrazioni, gli enti ed i soggetti inclusi nel conto consolidato della P.A., le società controllate direttamente o indirettamente dallo Stato, le società controllate direttamente dagli Enti pubblici territoriali e le società quotate inserite nell’indice FTSE MIB della Borsa italiana.
Per quanto riguarda invece l’estensione del meccanismo dello split payment alle fatture emesse dai professionisti, occorre ricordare che la precedente legge di stabilità 2015 aveva escluso l’applicazione di tale meccanismo alle fatture emesse da questa particolare categoria di soggetti, in considerazione del fatto che sulle stesse viene già applicato un prelievo a titolo di ritenuta d’acconto del 20%.
Alla luce quindi della nuova previsione contenuta nella manovra correttiva, su tutte le fatture emesse dai professionisti a partire dal 1° luglio 2017 ad uno dei soggetti tenuti ad applicare il meccanismo dello split payment, verrà trattenuta l’Iva esposta in fattura ed applicata la tradizionale ritenuta d’acconto del 20%.
Semplificando con un esempio numerico, se fino al 30 giugno 2017 un professionista emetteva ad un ente della P.A. una fattura di importo complessivo di 122 Euro (100 Euro di imponibile e 22 Euro di Iva), si vedeva pagare l’importo di 102 Euro (totale fatture al netto della ritenuta d’acconto del 20%). Provvedeva quindi lui in via autonoma a versare la relativa Iva (22 Euro) all’Erario, eventualmente compensandola con l’Iva pagata sulle fatture d’acquisto.
A partire dalle fatture emesse successivamente al 01 luglio 2017, ad uno dei soggetti obbligati ad applicare il regime dello Split payment, a fronte sempre di una fattura di importo complessivo di 122 Euro, il professionista si vedrà pagare l’importo di soli 80 Euro, ossia l’importo complessivo della fattura al netto dell’Iva e della ritenuta d’acconto (122 – 22 – 20 = 80), senza più possibilità di compensare l’Iva pagata sulle fatture d’acquisto.
La norma porterà quindi un considerevole aggravio fiscale a tutti i professionisti che emettono fatture ad uno dei soggetti obbligati ad applicare questo speciale regime Iva, in quanto su un’unica fattura emessa si verrà a duplicare il prelievo (ritenuta d’acconto + Iva).
Il rischio, a seguito del venire meno della possibilità di compensare l’Iva contenuta sulle fatture emesse con l’Iva pagata sulle fatture d’acquisto, è una progressiva crescita del credito Iva in capo ai professionisti, difficilmente utilizzabile in compensazione.
Lo Split Payment si applica esclusivamente alle operazioni soggette a Iva fatturate nei confronti degli Enti Pubblici; continuano quindi ad essere escluse dall’Iva le prestazioni sanitarie.
Leggi tuttoForum sicurezza e salute 2017
Gentile Collega,
è con piacere che ti invitiamo a partecipare ai seminari e alle plenarie del Forum Sicurezza e Salute 2017.
Il Forum Sicurezza e Salute è l’importante, concreto risultato del lavoro congiunto di OPP con gli Ordini Architetti, Ingegneri e Medici della Provincia di Torino. Più di 30 eventi tra convegni plenari e seminari specifici in 3 giornate, oltre ad iniziative ed eventi “Off”, saranno dedicati alla promozione della cultura integrata della prevenzione e della salute nei luoghi di lavoro.
Ricerche, dati ed esperienze mostrano come l’integrazione di saperi e competenze porti a risultati migliori, in termini di prevenzione degli infortuni e promozione della salute nei luoghi di lavoro. Inoltre, la stessa definizione di Salute come “Completo stato di benessere fisico, mentale e sociale” (OMS; poi D. Lgs 81/0, c.d. “Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro”), presuppone una necessaria interdisciplinarietà, per cui capita in diverse occasioni agli psicologi di essere coinvolti, assieme ad altre figure professionali, nell’ambito di interventi specifici o progettualità di più ampio respiro.
Con il Forum Salute e Sicurezza, abbiamo il piacere di celebrare per la prima volta a livello istituzionale tale integrazione, riconoscendo in modo esplicito e marcato la reciproca utilità di quattro diverse discipline professionali. Per gli psicologi, si tratta di una vetrina importante e di un’ottima occasione per approfondire temi e argomenti, ciascuno dei quali rappresenta una potenziale area di sviluppo professionale.
L’evento si terrà a Torino i prossimi 26-27 e 28 aprile, data quest’ultima istituita nel 2003 dall’ILO (sezione dell’ONU) quale Giornata Mondiale per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro.
Per maggiori informazioni e il programma completo, clicca qui.
Leggi tuttoLa Psicologia pubblica in Piemonte riparte
Con l’ufficialità della fuoriuscita della regione Piemonte dal piano di rientro cui si è dovuta sottoporre in questi ultimi due anni, debiti peraltro tutti ascrivibili al comparto sanitario, finalmente, anche la psicologia pubblica riparte dopo anni di stagnazione.
Questi ultimi due anni ci ha visti alle prese con la necessaria presa d’atto di dover entrare anche noi psicologi nei meccanismi di revisione della spesa e della rete sanitaria. Questo ha significato, oltre al blocco totale del turnover – tasto di certo dolente per noi psicologi in Piemonte – anche la necessaria revisione della rete delle strutture di psicologia incardinate in questi anni nella sanità piemontese.
DA DOVE SIAMO PARTITI. Come dicevo, siamo partiti dal blocco totale del turnover, e da un rete di strutture semplici, dipartimentali e complesse che, faticosamente, erano cresciute in questi anni. Una presenza, quella degli psicologi che, pur con alcune problematiche da affrontare, si presentava ben assestata in ottica di servizi e di prestazioni offerte ai cittadini piemontesi.
Chiaro quindi che, facendo riferimento ad una sanità come quella piemontese, pressoché commissariata (impossibilitata quindi a poter fare in autonomia qualsivoglia attività di programmazione e di sviluppo), e che necessitava di conseguenza di misure straordinarie di revisione, anche la psicologia, volente o nolente, è dovuta rientrare in questo percorso.
Per dare qualche dato,, da una rete di cinque strutture complesse (SC), siamo passati, a seguito della revisione delle reti territoriali e ospedaliere, a due sole SC. Da qui siamo partiti.
GOVERNARE IL CAMBIAMENTO. Nei rapporti istituzionali portati avanti in questa delicata fase con i vertici della sanità, si è quindi cercato come Ordine di mantenere il più possibile il focus su una vision di medio periodo, in modo che fosse il più possibile chiaro che, questa fase di ristrutturazione e di cambiamento, con un amplio ridimensionamento della rete, venisse inserita in un piano di rilancio e di sviluppo una volta usciti ufficialmente dal piano di rientro. Questa è stata la traccia che ho voluto seguire e percorrere nei rapporti con i vertici della sanità regionale piemontese.
IN DIECI ANNI, DIMEZZATI GLI PSICOLOGI NEL SSNN. Questo è il dato ufficiale che ho voluto portare, il 17 marzo scorso, nell’ultima riunione in assessorato sanità con il nuovo direttore della Sanità piemontese Renato Botti che ha da pochi mesi preso il posto di Fulvio Moirano. Sempre al Direttore Botti, ed al Direttore della rete territoriale Vittorio De Micheli, ho voluto ricordare il percorso fatto di cui ho accennato poc’anzi.
Il messaggio è stato quindi: serve, ora che siamo usciti dal piano di rientro, rilanciare e reinvestire nella psicologia e negli psicologi, serve costruire una nuova rete regionale di psicologia, serve riaprire i concorsi, questo, anche alla luce dell’approvazione dei nuovi LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), che mettono ancor più in evidenza le prestazioni psicologiche verso la cittadinanza.
Il dato del dimezzamento degli psicologi strutturati nei prossimi dieci anni è purtroppo da prendere alla lettera. Ho avuto modo di avere i dati dei dirigenti psicologi ad oggi in servizio. Facendo le proiezioni di pensionamento da qui ai prossimi venti anni, il dato che emerge con forza è che, a fronte dei circa 300 dirigenti psicologi in servizio, fra dieci anni, a causa dei naturali pensionamenti, ed evidentemente del blocco del turnover, la popolazione di psicologi sarà dimezzata e chiaramente con un’età media molto elevata. Un dato che, sono certo, ha fatto riflettere l’assessorato alla sanità piemontese.
SI RIPARTE. Qualche timido segnale di ripartenza c’è. Sono stati anni di duro lavoro, di conflitti, anche e sopratutto all’interno della categoria. Chiaro che a fronte di un grosso cambiamento del sistema sanitario pubblico ha messo a soqquadro l’intero sistema della psicologia pubblica. Ed ho cercato in questi anni, nelle mie vesti di presidente OPP con delega per la sanità pubblica, di governare il più possibile questo caos, questi cambiamenti, questo percorso il quale, se visto solo con gli occhi del presente, rischiava di focalizzarsi solo su quel che si stava perdendo. Ma, come già più volte detto, è stato fondamentale dare e costruire, nei rapporti con la direzione sanità, una vision di medio periodo, una vision di sviluppo.
UN NUOVO INIZIO. Qualche segnale quindi c’è. Segnali che ci possono far davvero dire che anche la psicologia pubblica piemontese può ripartire a costruire. In molte parti della regione si stanno ampliando le ore e i rapporti con la specialistica convenzionata, in qualche ASL si sta iniziando a parlare di concorsi per psicologi e, in ultimo, a breve, ci sarà una nuova riunione tra alcuni responsabili ed ex responsabili di strutture di psicologia in regione Piemonte, con l’obiettivo di iniziare a pensare alla ricostruzione ed al rilancio della psicologia pubblica piemontese, e della rete delle strutture di psicologia che, a partire da quanto rimasto in essere, verrà certamente ampliata.
Buon lavoro a tutti noi.
Alessandro Lombardo
Leggi tuttoPromozione della salute e prevenzione nel contesto scolastico
Rita Longo (psicologa e psicoterapeuta ad orientamento rogersiano) e Sonia Scarponi (psicologa psicoterapeuta a orientamento psicodinamico).
Il seminario è il secondo del ciclo di tre incontri dedicati all’efficacia nella promozione e nella prevenzione in ambito scolastico. Il seminario inizierà con la presentazione della banca dati/sistema informativo nazionale PRO.SA. (www.retepromozionesalute.it) che raccoglie e documenta progetti e interventi sui vari ambiti tematici, favorisce la creazione di comunità di pratiche e consente di selezionare buone pratiche. L’incontro proseguirà con l’analisi della griglia di valutazione di buone pratiche promossa dal Ministero della Salute che ne individua i criteri. Si concluderà con la selezione e l’analisi di progetti metodologicamente rigorosi e di qualità, nel contesto scolastico.
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