Nel nostro lavoro di operatori della relazione d’aiuto incontriamo spesso persone che sembrano aver rinunciato alla possibilità di cambiare. Con un’immagine negativa di sé e un senso di impotenza, si lasciano condizionare da influenze esterne che ostacolano il loro sviluppo, come se mancassero di forza o volontà per opporsi.
Questa rassegnazione ha radici profonde. Le loro storie parlano spesso di delusioni, rotture relazionali e interventi falliti che spesso hanno avuto luogo su più generazioni. In molti casi, queste persone – e le loro famiglie – si sono sentite tradite o abbandonate dagli operatori che li hanno avuti in carico. Per questo motivo oggi non riescono più a rimettersi in gioco, talvolta per dispetto, altre volte per scoraggiamento o semplice rassegnazione. Il rifiuto dell’aiuto può assumere due modalità principali: