Referente: Laura Fattori
Membri: Daniela Giordano, Silvia Cellerai, Alessandro Bongiardina, Elisabetta Gabriele, Savina Lauro Pastore, Ana Rosa Ferreira Ramos, Ilaria Bianchi, Franca Dalla Valle, Cinzia Cassetta, Sara Bazzani, Eliana Bruna, Nicolò Stamai, Annabelle De Jong, Chiara Cellini, Elisa Oliveri, Martina Cortese, Maria Micheloni, Pietro Viano, Claudia Cuman, Anna Piantanida, Silvia Ferrera
Il Forum Tematico “Psicologia outdoor: riflessioni e proposte” nasce dall’incontro di alcune Colleghe e Colleghi nell’ambito dell’iniziativa “Walking Psychology for Wellness” promossa dall’OPP nel mese di giugno 2022 a Gressoney, che ha riscosso un significativo successo di partecipazioni e qualità dei contributi condivisi. Ci accomunano la passione per il cammino, la natura, le attività all’aria aperta e, in un senso più ampio, la riflessione sulle tematiche ambientali. Abbiamo inoltre sperimentato in prima persona, specialmente durante la pandemia, quanto la possibilità di muoversi all’aperto, in contesti naturali, possa favorire il benessere personale. A partire da queste consapevolezze, il gruppo si è interrogato sulle condizioni e sulle implicazioni della possibilità di strutturare un setting psicologico e psicoterapeutico all’aperto, in un ambiente naturale. Gli interrogativi emersi (del tutto interlocutori e non esaustivi) possono essere riassunti attraverso le “5 W” del giornalismo, intesi come premesse fondamentali per contribuire a mantenere nella mente della Psicologa o dello Psicologo un chiaro e rigoroso setting interno, ancor più nella mutevolezza delle condizioni extra muros del lavoro psicologico all’aperto.
WHO (Chi?)
A chi si può proporre un’attività psicologica all’aperto? A gruppi (come, per esempio, nelle realtà già consolidate di montagna-terapia) o anche a individui?
A quali bisogni dei utenti/pazienti può rispondere questo tipo di proposta?
Per quali tipologie di utenti /pazienti (in termini di domanda, età, struttura, psicopatologia…) può essere appropriato questo tipo di setting?
In quali ambiti applicativi della nostra realtà professionale può essere raccomandato?
WHY (Perché?)
Quale può essere il valore aggiunto di questo tipo di attività? Quale funzione può avere e quali benefici può offrire? Con obiettivi psico-educativi o anche psicoterapeutici? Quale ruolo assume l’area sensoriale nel lavoro psicologico, attivata e stimolata dall’ambiente naturale?
WHEN (Quando?)
Quando proporre questa possibilità? Fin dall’inizio della consulenza o della terapia o in una fase successiva? Che durata e frequenza immaginare per attività psicologiche all’aperto?
WHERE (Dove?)
L’ambiente esterno è suscettibile di variazioni meno controllabili rispetto al contesto dello studio, per esempio le condizioni meteo; può inoltre essere attraversato da elementi esterni che entrano in campo: come tenere a mente queste possibilità (tra cui la possibilità di incontrare altre persone, con evidenti questioni legate alla privacy)? Come individuare e sulla base di quali caratteristiche scegliere l’ambiente e/o il percorso in cui avrà luogo il lavoro psicologico? Quali ricadute e implicazioni sulla/sul professionista, in termini di responsabilità personale?
WHAT (Cosa?) e HOW (Come?)
Quali aspetti concreti vanno tenuti a mente per una attività psicologia all’aperto? Occorre prevedere un contratto e una polizza assicurativa ad hoc? Come si lavora tecnicamente in contesto outdoor e con quali strumenti?