Fattura elettronica. Esenzione per operatori sanitari e farmacie a seguito della bocciatura del Garante della Privacy
Il Garante della Privacy, con il provvedimento n. 481 del 15 novembre scorso, ha reso noto all’Agenzia delle Entrate che l’operazione “fattura elettronica”, se verrà avviata secondo le modalità con cui è stata progettata, viola le norme del regolamento Ue sulla protezione dei dati.
I difetti elencati dal Garante sono tanti e manifestano una generale sottovalutazione delle disposizioni a tutela della riservatezza dei dati dei contribuenti e non solo.
Il Sistema di Interscambio, si legge nel documento, presenta rilevanti criticità in ordine alla compatibilità con la normativa in materia di protezione dei dati personali.
Sotto accusa è proprio il ruolo di “postino” svolto dall’Agenzia delle Entrate, la quale, secondo il Garante della Privacy, realizza un trattamento sistematico, generalizzato e di dettaglio di dati personali su larga scala.
Il Garante ha bocciato punto per punto l’intero processo di fatturazione elettronica, accusando il fisco di un eccesso di potere senza precedenti. “L’Agenzia, dopo aver recapitato le fatture in qualità di postino attraverso il Sistema di Interscambio (SDI), archivierà e utilizzerà i dati anche a fini di controllo”.
In questo caso, secondo l’autority, si va oltre le funzioni proprie dell’amministrazione perché “non saranno archiviati solo i dati obbligatori ai fini fiscali ma tutta la fattura, che contiene di per sé informazioni di dettaglio su beni e servizi acquistati, come per esempio la descrizione delle prestazioni sanitarie erogate”.
Secondo il Garante ulteriori criticità derivano dalla scelta dell’Agenzia delle Entrate di mettere a disposizione sul proprio portale, senza alcuna richiesta dei consumatori, tutte le fatture in formato digitale, anche per chi preferirà continuare a ricevere la fattura cartacea.
Il Garante ravvisa poi ulteriori problemi nel ruolo assunto dagli intermediari delegabili dal contribuente all’espletamento delle attività di trasmissione, ricezione e conservazione delle fatture. Alcuni di questi intermediari operano nei confronti di una moltitudine di imprese, accentrando enormi masse di dati personali.
Alla luce della bocciatura del Garante, è allo studio un emendamento alla legge di bilancio 2019 che esoneri dall’emissione della fattura elettronica, per il solo anno 2019, studi medici, farmacie ed altri operatori sanitari che già comunicano i dati all’Amministrazione finanziaria attraverso il Sistema Tessera Sanitaria.
L’Agenzia ha tuttavia chiarito che i dati acquisiti per il tramite del portale Sistema Tessera Sanitaria potranno comunque essere utilizzati anche per “finalità diverse dall’elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata”, incluse le attività di controllo.
In questo modo il Governo punta a superare i rilievi mossi dal Garante della privacy in relazione al non corretto trattamento dei dati sensibili legati alla salute dei contribuenti inseriti nelle fatture elettroniche.
Attraverso questo provvedimento, l’introduzione della fattura elettronica, a partire dal prossimo 1° gennaio 2019, verrà limitata ma non reinviata.