Colpo di spugna sui nuovi indici di affidabilità fiscale. Per l’anno fiscale 2017 tornano i vecchi Studi di Settore
Avevamo analizzato in un precedente focus come la Legge di bilancio 2017 aveva previsto, a partire dall’anno 2018, l’entrata in vigore dei nuovi Indici Sintetici di affidabilità fiscale (conosciuti con l’acronimo di ISA) in sostituzione dei vecchi Studi di settore.
Avevamo inoltre visto come, tra i primi 70 indici in elaborazione, erano presenti anche quelli che sarebbero stati applicati agli Psicologi a partire dal prossimo modello Unico 2018 (redditi 2017).
La legge di bilancio 2018, approvata in data 27 dicembre 2017, ha tuttavia disposto il rinvio di un anno dei nuovi Indici.
Il debutto dei 150 Indici di affidabilità fiscale (70 già approvati e validati nel corso del 2017 e 80 da approvare e validare entro il prossimo mese di dicembre 2018), avverrà a partire solo dall’anno 2019 (con riferimento all’esercizio fiscale 2018) contestualmente per tutti gli indici e non più in maniera scaglionata come previsto inizialmente.
L’Amministratore delegato della Sose S.p.A., società a cui è affidata l’elaborazione degli Studi di Settore, ha così motivato la scelta politica del rinvio: “L’entrata in vigore scaglionata dei nuovi ISA (i primi 70 già con riferimento all’esercizio fiscale 2017 e gli altri 80 solo con riferimento all’esercizio fiscale 2018) potrebbe causare una violazione dei principi di eguaglianza ed equità previsti dalla nostra costituzione”.
In realtà, alla base del rinvio, vi è una seconda motivazione. La difficoltà da parte degli intermediari fiscali e delle associazioni di categoria di gestire, con riferimento all’esercizio fiscale 2017, contemporaneamente tre strumenti alternativi:
1. I nuovi Indici di affidabilità fiscale, con riferimento a quelle attività per le quali sono stati approvati i primi 70 indici nel corso del 2017;
2. I vecchi Studi di settore, con riferimento a quelle attività per le quali non sono ancora stati approvati i nuovi indici nel corso del 2017;
3. I parametri, con riferimento a tutte quelle attività per le quali non risultano approvati né i nuovi ISA né i vecchi Studi di settore.
Professionisti ed imprese si troveranno, quindi, ancora per un anno alle prese con le risultanze dei vecchi Studi di settore.