Conservazione analogica per le fatture elettroniche ricevute dai forfetari e dai contribuenti minimi
L’Agenzia delle Entrate, nella giornata di ieri, ha dato risposta alle domande più ricorrenti in materia di fatturazione elettronica formulate dai commercialisti e pervenute al Consiglio nazionale dei Dottori Commercialisti.
L’Agenzia ha cercato di fare chiarezza sulla gestione del ciclo passivo di fatturazione, ovvero sulla gestione delle fatture d’acquisto ricevute dai professionisti.
In particolare, è stato chiarito che, coloro che hanno aderito al regime forfetario (Legge 190/2014, come modificata dalla Legge di bilancio 2019) o al regime di vantaggio (ex regime dei minimi), possono conservare le fatture in modalità analogica anche qualora abbiano richiesto al fornitore di emettere la fattura in formato elettronico con consegna al proprio indirizzo PEC o codice destinatario.
Non è quindi necessario ricorrere alla conservazione sostitutiva come inizialmente era stato affermato dall’Agenzia delle Entrate.
Resta comunque possibile, per il soggetto in regime forfetario o di vantaggio, avvalersi del servizio di conservazione sostitutiva offerto gratuitamente dall’Agenzia.