COVID-19 – Prescrizioni e raccomandazioni relative alla pratica professionale
Gentile Collega,
in relazione ai tre DPCM emanati dal Governo nel mese di ottobre 2020, recanti ulteriori restrizioni per il contenimento della diffusione del contagio da COVID-19, desideriamo confermarTi non essere prevista alcuna restrizione o limitazione relativamente all’attività professionale delle Psicologhe e degli Psicologi.
Benché non esistano specifici protocolli da adottare per la pratica professionale psicologica e psicoterapeutica in relazione al contagio da COVID-19, riteniamo utile ricordare alcune prescrizioni e raccomandazioni relative alla pratica professionale. Restano in ogni caso valide le indicazioni igienico-sanitarie contenute nelle precedenti Newsletter inviate dall’Ordine regionale, che potrai trovare indicizzate nella pagina dedicata del sito web istituzionale, alla sezione “COVID-19 Utilities per la Psicologia: Teoria, Ricerca e Pratica” (https://www.ordinepsicologi.piemonte.it/servizi/newsletter-covid).
Pur potendo continuare a lavorare in presenza, ogni professionista dovrebbe considerare l’opportunità di effettuare il più possibile prestazioni in remoto, in considerazione dell’evoluzione della curva epidemiologica. Le iniziative formative a distanza realizzate dal mese di aprile 2020 nell’ambito del ciclo seminariale annuale “Psicologia e COVID-19: pensiero, prassi e resilienza”, e in particolare i webinar facenti parte del programma semestrale “La psicoterapia nell’era digitale: implicazioni, trasformazioni, prospettive” (https://www.ordinepsicologi.piemonte.it/formazione/ciclo-webinar-scuole), riteniamo siano un utile strumento di indicazioni e proposte per come organizzare la propria pratica professionale da remoto.
Dispositivi di protezione individuale
Il DPCM del 13/10/2010 prevede che i dispositivi di protezione individuale (DPI) debbano essere usati sia all’aperto sia negli ambienti chiusi. I DPI (mascherine a norma) debbono pertanto essere sempre utilizzati all’interno del proprio studio professionale. È utile tenere a disposizione mascherine per la/il paziente/utente/cliente qualora ne fosse sprovvisto oppure nel caso in cui la sua mascherina risulti danneggiata o impropria.
Misure igienico-sanitarie
Per tutto ciò che riguarda le misure igienico-sanitarie e le procedure di sanificazione personale e degli ambienti lavorativi, Ti raccomandiamo di attenerti a quanto raccomandato nella newsletter inviataTi dall’Ordine regionale in data 02/05/2020 (https://www.ordinepsicologi.piemonte.it/comunicati/coronavirus-aggiornamenti-per-le-psicologhe-e-gli-psicologi-del-piemonte-1).
Positività del paziente/utente/cliente
Qualora il paziente/utente/cliente avverta sintomi riconducibili al COVID-19 nelle 48 ore seguenti il colloquio e avvisi la/il professionista, occorre considerare che non si tratta di “contatto stretto” (per il concetto di “contatto stretto”, cfr. http://www.salute.gov.it/portale/malattieInfettive/dettaglioFaqMalattieInfettive.jsp?lingua=italiano&id=228) se si sono mantenute tutte le seguenti regole:
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distanziamento interpersonale di almeno un metro;
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adeguata areazione dei locali prima e dopo ogni colloquio;
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igienizzazione dei luoghi e delle superfici prima e dopo ogni colloquio;
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mantenimento di DPI (mascherina a norma) da parte della/del professionista e della/del paziente/utente/cliente per tutto il tempo dell’incontro.
In caso di mantenimento di tali regole, la/il professionista non è tenuta/o, anche in caso di positività del paziente successivamente accertata, a segnalare la situazione alle autorità sanitarie competenti.
Studi recenti suggeriscono che un caso può essere contagioso già a partire da 48 ore prima dell’inizio della comparsa dei sintomi, che potrebbero anche passare inosservati, e fino a due settimane dopo l’inizio dei sintomi. La possibile trasmissione asintomatica o presintomatica dell’infezione è una delle maggiori sfide per contenere la diffusione del COVID-19 e indica la necessità di mettere rapidamente in quarantena i contatti stretti dei casi per impedire l’ulteriore trasmissione dell’infezione (ISS, Guida per la ricerca e gestione dei contatti (contact tracing) dei casi di COVID-19, 25/06/2020).
Positività della/del professionista
È importante ricordare che la tutela della salute pubblica, nel caso di un’emergenza sanitaria, è prevalente rispetto alla privacy dell’individuo. Qualora la/il professionista, a valle della propria positività al COVID-19, fosse coinvolta/o in una indagine epidemiologica, è tenuta/o a comunicare i nominativi delle persone con cui è venuta/o a contatto, pur senza necessità di specificare le motivazioni cliniche del rapporto lavorativo, che sono coperte dal segreto professionale. È altresì necessario avvisare le/i pazienti/utenti/clienti nel caso in cui la/il professionista fosse positiva/o visti 48 ore prima della comparsa dei sintomi.
Considerate le continue evoluzioni normative sull’emergenza sanitaria da COVID-19, le indicazioni sopra riportate potrebbero essere soggette ad aggiornamenti, dei quali l’Ordine regionale Ti darà sollecita informazione.
Colloqui con minori
Nel caso in cui non fosse possibile effettuare prestazioni psicologiche a distanza, in particolare nel caso di pazienti in età evolutiva, si consiglia di prestare particolare attenzione alla rigorosa igienizzazione di tutto ciò che, nello studio professionale, circonda l’individuo minorenne ovvero di tutti gli oggetti con cui lo stesso entra o è entrato in contatto, sanificando l’ambiente di lavoro e i relativi strumenti di lavoro tra un paziente e l’altro. Rimane imprescindibile per la/il professionista, anche in questo caso, l’utilizzo dei DPI (mascherina a norma) per se stessa/o.
Attività con gruppi
Anche in caso di attività professionale con gruppi, è preferibile adottare una soluzione che permetta il lavoro da remoto. Se ciò non fosse possibile, è obbligatorio il rispetto costante del distanziamento sociale tra tutti i presenti e tutte le altre norme di prevenzione sopra enunciate ovvero l’uso costante e corretto di DPI (mascherine a norma) da parte di tutti i partecipanti e di rigorose pratiche igieniche (gel idroalcolico all’ingresso, esclusione di ogni contatto fisico, ecc.). È fortemente raccomandato che la/il professionista tenga un registro con nome e cognome e recapito telefonico di tutti i partecipanti agli incontri, affinché, in caso di positività di una/o di essi, sia possibile informare tutti gli altri presenti (senza alcun problema di privacy, in quanto non è obbligatorio riferire il nome della persona risultata positiva). Si ricorda, in tutti i casi, che il DPCM del 13/10/2020 rende obbligatorio evitare incontri con più di 6 persone tra non conviventi in case private.
Colloqui con categorie fragili
Anche nel caso di attività professionale con pazienti/utenti/clienti anziani o con altre patologie, si consiglia il lavoro da remoto. Ove ciò non fosse possibile, dovranno essere applicate in modo estremamente rigoroso, in un’ottica preventiva, le regole igienico-sanitarie sopra richiamate (distanziamento sociale, igienizzazione personale, mascherine, sanificazione ambienti e oggetti). Viene consigliato anche un confronto con il Medico di Medicina Generale che ha in carico la/il paziente/utente/cliente.
Sperando di offrirti informazioni utili alla Tua pratica professionale, Ti ricordiamo che l’Ordine degli Psicologi del Piemonte è sempre a Tua completa disposizione per ogni chiarimento o maggiore informazione, anche e soprattutto in questa situazione emergenziale che ci riguarda tutte e tutti. Ti ringraziamo per l’attenzione e Ti inviamo i saluti più cordiali.