Esperimenti sui macachi. La posizione dell’ OPP
Gentili colleghi,
oggi imperversa un acceso dibattito su una campagna promossa dalla LAV in merito ad un esperimento, cui parteciperanno le Università di Parma e di Torino (in questo caso con il Dipartimento di Psicologia). L’esperimento è finalizzato alla cura di una particolare forma di disturbo visivo da trauma e prevede l’utilizzo di modelli-animali, nello specifico dai 4 ai 6 macachi, cui verrà prodotta una lesione cerebrale non reversibile: una macchia cieca in una zona periferica del campo visivo.
La discussione pubblica, animata da una violenza tale da travalicare in insulti e perfino in minacce personali, è fondata su dati in parte distorti, diffusi attraverso la petizione avviata da LAV, che è opportuno rettificare:
– i macachi non verranno accecati, verrà prodotto un danno di lieve entità, certo irreversibile;
– nei suoi aspetti etici, la sperimentazione (Progetto Lightup) è stata approvata dallo European Research Council, dai Comitati etici preposti al benessere animale delle Università di Parma e Torino (OPBA) e dal Ministero della Salute.
– le condizioni di vita degli animali sono state verificate attraverso un’ispezione a sorpresa da parte del Ministero della salute, che non ha riscontrato alcun segno di malessere nei macachi e ha valutato l’ambiente dove vivono adeguato alle loro esigenze.
Le foto pubblicate nella petizione su change.org non si riferiscono agli animali della sperimentazione.
Chi è interessato può reperire maggiori informazioni qui:
https://www.unito.it/avvisi/14-giugno-2019-le-universita-di-torino-e-parma-sulla-petizione-salviamo-i-macachi-di-torino
Detto questo, poiché il danno prodotto dall’esperimento non dovrebbe limitare in alcun modo lo svolgimento della normale vita degli animali, non è chiaro perché i macachi, alla fine dei 5 anni previsti per la sperimentazione, anziché essere reinseriti nel loro ambiente debbano essere soppressi. Purtroppo su questo punto le Università di Parma e di Torino non forniscono alcuna spiegazione.
Il seguente comunicato, redatto su sollecitazione di alcuni colleghi, chiarisce la posizione dell’Ordine su questi temi.
Se come singoli consiglieri le posizioni personali variano dal netto rifiuto verso ogni forma di sperimentazione biomedica sugli animali all’approvazione di sperimentazioni controllate ove siano dimostrate importanti ricadute sulla salute pubblica, come Consiglio:
– prendiamo decisamente le distanze dai toni utilizzati nel dibattito pubblico sulla sperimentazione in oggetto;
– ritenendo che le questioni bioetiche siano un tema centrale per la psicologia, appoggeremo con molta partecipazione eventuali iniziative da parte dei colleghi (creazione di GDL o Forum tematici, Progetti ecc.);
– ci impegneremo ad accedere ai tavoli decisionali dove si discute di bioetica, dai quali, per ora, la Psicologia risulta esclusa.
Un cordiale saluto,
Il Consiglio OPP