Ricordo di Augusto Romano (1934-2025)
L’Ordine degli Psicologi del Piemonte desidera ricordare il Collega Augusto Romano (13 maggio 1934 – 21 luglio 2025), scomparso all’età di 91 anni. Nato nel 1934 a Bari, ha vissuto sin dalla giovane età a Torino, ove è stato pioniere del pensiero e della clinica a orientamento junghiano. Psicologo Psicoterapeuta, Analista con funzioni didattiche della Associazione per la Ricerca in Psicologia Analitica (ARPA), di cui è stato co-fondatore nel 1998 e per dieci anni Presidente, e poi dell’Associazione Italiana di Psicologia Analitica (AIPA), è stato socio ordinario della International Association for Analytical Psychology (IAAP).
Ha insegnato Psicologia del lavoro presso la Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro dell’Università di Torino (1973-1983) e, successivamente, Teorie della psicoanalisi (2004-2006) e Fondamenti di psicologia analitica (2006-2008) presso la Scuola di Specializzazione in Psicologia della Salute dell’Università di Torino; è stato anche docente di Fondamenti del pensiero junghiano presso la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia dell’Istituto di Psicologia Analitica e Psicoterapia (IPAP) di Ivrea dal 2017.
Tra i suoi lavori, tuttora punto di riferimento per chiunque lavori, studi e si formi nell’alveo della Psicoterapia a orientamento dinamico, ricordiamo Studi sull’Ombra (con Mario Trevi, 1975, 1990 e 2009), Madre di morte. Un caso clinico (1988 e 2000), Il flâneur all’inferno. Viaggio intorno all’eterno fanciullo (1996 e 2006) e la raccolta di saggi Il sogno del prigioniero (2013). Con Gian Piero Quaglino, ha anche scritto i volumi di successo A spasso con Jung (2005 e 2021), A colazione da Jung (2006) e Nel giardino di Jung (2010) e curato, di C.G. Jung, le raccolte di Aforismi (2012) e Aforismi dell’inconscio (2014). Con Riccardo Bernardini e Gian Piero Quaglino, inoltre, ha curato il catalogo Carl Gustav Jung a Eranos 1933-1952 (pubblicato in associazione all’omonima mostra fotografica realizzata presso il Rettorato dell’Università di Torino, nel 2007, in occasione del Decennale della Facoltà di Psicologia) e, di Carl Gustav Jung, l’edizione critica de I miti solari e Opicino de Canistris. Appunti del Seminario tenuto a Eranos nel 1943 (2014; anche in edizione inglese, 2015).
Raffinato melomane e suonatore di violoncello, al rapporto tra tale passione e la Psicologia ha dedicato il saggio Musica e psiche (1999 e 2002). In occasione del suo 80° compleanno, nel 2014, è stata pubblicata in suo onore la Festschrift dal titolo L’ombra del flâneur. Scritti in onore di Augusto Romano, curata da Ferruccio Vigna. Il suo primo romanzo, La manutenzione dell’amore, è uscito nel 2016, mentre nel 2024 è apparso il suo libro di poesie, La memoria interrotta. Il suo lavoro più recente è Scritture della cura. Riflessioni intorno al “caso clinico” (con Elena Gigante, 2024).
Ha collaborato regolarmente per molti anni a Tuttolibri, il supplemento culturale de La Stampa. Alla storia della Psicologia torinese e piemontese, per Nino Aragno Editore, ha dedicato il saggio L’inconscio a Torino (2017), nel quale, fra ricostruzione storica e memoria personale, ha finemente rilevato come “la elusività della città dai tanti volti [sembri] rispecchiare con segreta complicità il carattere tortuoso e molteplice delle dottrine analitiche e delle loro applicazioni cliniche”, documentando così un originale e prezioso “frammento di storia della città, che coincide con un frammento di storia di un variegato movimento culturale che della scoperta dell’inconscio ha fatto il suo punto di partenza e il suo segno di riconoscimento”. Nel ricordo di Augusto Romano, il Consiglio Regionale dell’Ordine degli Psicologi del Piemonte si unisce al dolore dei familiari e dei suoi tanti allievi e allieve, con sentimento di incolmabile perdita eppure certa perpetuità del suo insegnamento. (Note redatte da Riccardo Bernardini)
